Fonte: Jandhyala SM et al. World J Gastroenterol. 2015; 21(29): 8787-8803
Jandhyala SM et al.
World J Gastroenterol
La relazione tra il microbiota intestinale e la salute umana viene sempre più riconosciuta. È ormai accertato che una flora intestinale sana è in gran parte responsabile della salute generale dell’ospite. Il normale microbiota intestinale umano comprende due principali phyla, cioè Bacteroidetes e Firmicutes.
Sebbene il microbiota in un bambino appaia disordinato, all’età di 3 anni inizia ad assomigliare alla flora dell’adulto. Tuttavia, esistono variazioni temporali e spaziali nella distribuzione microbica dall’esofago al retto durante tutta la vita della persona. Gli sviluppi nelle tecnologie di sequenziamento del genoma e nella bioinformatica hanno finalmente permesso agli scienziati di studiare questi microrganismi, la loro funzione e l’interazione microrganismo-ospite sia in condizioni buona salute sia di malattia. Il normale microbiota intestinale impartisce una funzione specifica al metabolismo dei nutrienti dell’ospite, al metabolismo degli xenobiotici e dei farmaci, al mantenimento dell’integrità strutturale della barriera mucosa intestinale, all’immunomodulazione e alla protezione contro gli agenti patogeni.

Sono diversi i fattori che hanno un ruolo nel modellare il normale microbiota intestinale. Questi includono: la modalità del parto (vaginale o cesareo), la dieta durante l’infanzia (latte materno o artificiale) e nell’età adulta (vegana o a base di carni) e l’uso di antibiotici o molecole antibiotiche che derivano dall’ambiente o dalla comunità commensale dell’intestino. Una delle principali preoccupazioni per l’uso di antibiotici è l’alterazione a lungo termine del normale microbiota intestinale sano e il trasferimento genico orizzontale di resistenza, che potrebbero risultare in un serbatoio di organismi con un pool genico multiresistente.