Fonte: Chen S et al. - J Neurogastroenterol Motil. 2019 Jan; 25(1): 148–158.
Chen S et al.
J Neurogastroenterol Motil
Si prevede che i probiotici offrano benefici ai pazienti con stipsi, ma come i probiotici agiscano sulla consistenza delle loro feci non è chiaro. È stato studiato l’effetto del ceppo Lactobacillus casei Shirota (LcS) sui sintomi della stipsi, in particolare sulla consistenza delle feci, di soggetti cinesi interessati da questo disturbo intestinale.
Pazienti che incontravano i criteri di Roma III per la stipsi sono stati divisi in 3 gruppi in base alla consistenza delle loro feci valutata sulla Bristol Stool Form Scale (BSFS): feci dure, BSFS <3 (HS); feci normali, 3 ≤ BSFS ≤ 4 (NS); feci molli, 4 <BSFS ≤ 5 (SS). Ciascun gruppo ha assunto una bevanda probiotica contenente 1010 unità formanti colonia di LcS al giorno per un periodo 28 giorni.
I risultati dello studio hanno mostrato come la somministrazione di LcS abbia alleviato in modo significativo i sintomi correlati alla stipsi e abbia aumentato la frequenza di evacuazioni in tutti i soggetti. In 4 settimane, la supplementazione con LcS ha ammorbidito le feci nel gruppo HS, ha normalizzato quelle del gruppo SS e non ha alterato la consistenza di quelle del gruppo NS. Le concentrazioni di acidi grassi a catena corta (SCFA) erano più elevate in SS, seguite da NS e HS. L’assunzione di LcS ha aumentato i livelli di SCFA nelle feci del gruppo HS mentre li ha ridotti nel gruppo NS e li lasciati inalterati nel gruppo SS. Inoltre, LcS ha aumentato la numerosità di Pseudobutyrivibrio e di Roseburia nel gruppo HS e ha ridotto quella di Pseudobutyrivibrio nei soggetti SS.

Alla luce di questi risultati è possibile affermare che la supplementazione con LcS migliora i sintomi correlati alla stipsi nei soggetti stitici. Differenze nella consistenza delle feci al basale potrebbero aver determinato effetti differenti. Inoltre, LcS ha riequilibrato la consistenza delle feci, rendendo più soffici quelle del gruppo HS e più consistenti quelle del gruppo SS.
Tali effetti potrebbero essere associati alla modulazione del microbiota intestinale e alla produzione di SCFA