Fonte: Liu Y et al. Nutrients. 2018; 10(10).
Liu Y et al.
Nutrients. 2018
Diversi studi randomizzati e controllati hanno dimostrato che la modifica del microbiota ottenuta con i probiotici può migliorare i sintomi gastrointestinali e l’infiammazione multiorgano osservata nell’artrite reumatoide, nella colite ulcerosa e nella sclerosi multipla.
I probiotici sono stati utilizzati fin dall’antichità per migliorare i sintomi gastrointestinali. Negli ultimi 40 anni è stato dimostrato che i probiotici hanno un effetto sul sistema immunitario, sia in vivo sia in vitro. Questa interazione è associata ai microbi intestinali, ai loro antigeni polisaccaridici e a importanti metaboliti prodotti da questi batteri.
Sulla base di studi meccanicistici sui probiotici effettuati in modelli animali sono stati scoperti almeno quattro pathway metabolici coinvolti. Il “cross-talk” tra microbi e sistema immunitario è stato associato a: produzione e via di segnale di acidi grassi a catena corta, metabolismo del triptofano e attivazione dei recettori arilici per gli idrocarburi, via di segnale nucleosidica intestinale e attivazione dei recettori istaminici H2 intestinali.
Diversi studi randomizzati e controllati hanno dimostrato che la modifica del microbiota ottenuta con i probiotici può migliorare i sintomi gastrointestinali e l’infiammazione multiorgano osservata nell’artrite reumatoide, nella colite ulcerosa e nella sclerosi multipla.
Le future ricerche dovranno valutare attentamente le questioni legate alla sicurezza, alla selezione dei ceppi ottimali e alla loro associazione, e dovranno tentare di prolungare la durata della colonizzazione dei microbi benefici.
