Covid-19 e probiotici: l’opinione del Prof. Glenn Gibbson

Fonte: International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics (ISAAP)

Glenn Gibbson, microbiologo dell’Università di Reading (Regno unito), passa in rassegna le principali evidenze dell’utilizzo dei probiotici per la prevenzione della affezioni alle alte vie respiratorie e per il trattamento di comuni malattie virali con sintomi respiratori, come il raffreddore e l’influenza.

 

Il Prof. Glenn Gibbson è un microbiologo dell’Università di Reading (Regno unito), esperto di probiotici e profondo conoscitore dei loro effetti benefici sulla salute dell’uomo. In questo articolo, Gibbson passa in rassegna le principali evidenze dell’utilizzo dei probiotici per la prevenzione della affezioni alle alte vie respiratorie e per il trattamento di comuni malattie virali con sintomi respiratori, come il raffreddore e l’influenza.

Inoltre, Gibbson sottolinea il forte legame esistente tra malattie respiratorie e microbiota intestinale. Molto spesso, infatti, nei pazienti con infezioni respiratorie sono presenti anche sintomi gastrointestinali, associati a un decorso più grave della malattia.

È questo anche il caso del Covid-19, nella quale il tratto gastrointestinale è uno dei principali siti di infezione. Facendo riferimento ad alcuni studi preliminari condotti in Cina (Gao et al 2020), dove gli Autori ipotizzano che l’assunzione di probiotici possa modulare il microbiota intestinale e migliorare i sintomi gastrointestinali, con un potenziale effetto benefico anche su quelli respiratori, Gibbson invita a una riflessione sul possibile ruolo dei probiotici nel contesto dell’infezione da Covid-19.