Fonte: Antunes AEC et al. Food Res Intern 2020;136:109577.
Antunes AEC et al.
Food Res Intern 2020
Secondo un gruppo di studiosi brasiliani, il consumo regolare di probiotici e prebiotici può rinforzare e modulare le difese immunitarie dei polmoni e dell’intestino, limitando il rischio di infezione da coronavirus e, in caso di contagio, evitando che i livelli di infiammazione diventino pericolosi.
L’assunzione di microrganismi benefici per la salute (i probiotici) e di fibre alimentari capaci di favorirne il regolare sviluppo (i prebiotici) potrebbe contribuire a limitare i danni provocati dal virus SARS-Cov-2. È questa la conclusione alla quale è giunto un gruppo di ricercatori brasiliani, dopo aver passato in rassegna i più recenti dati scientifici sull’argomento. Secondo gli studiosi, la condizione di disbiosi (ovvero un microbiota intestinale alterato) favorirebbe l’infezione da parte del coronavirus pandemico e spingerebbe il sistema immunitario a reagire con grande intensità all’infezione, scatenando una pericolosa reazione infiammatoria. L’assunzione di probiotici e prebiotici, invece, contrasterebbe la disbiosi, favorendo lo sviluppo di un microbiota ricco. Questo, a sua volta, potenzierebbe il sistema immunitario delle mucose polmonari e intestinali, aiutandolo a contrastare l’infezione da coronavirus. Inoltre, è noto che un microbiota sano sia in grado di modulare l’infiammazione corporea, mantenendola sotto controllo anche in caso di infezione da SARS-CoV-2 e mitigando in questo modo le pericolose conseguenze della malattia.
