L’analisi di campioni fecali ha rivelato che le persone obese che assumo statine, comuni farmaci per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, presentano una comunità di microrganismi intestinali più “sana” rispetto a quanto ci si sarebbe atteso. Un articolo riassume le implicazioni di questa sorprendente scoperta.
Descrivere nel dettaglio il microbiota intestinale di un individuo, composto da migliaia di specie differenti, non è compito facile. Per questo motivo, i ricercatori sono soliti dividere il microbiota delle persone in quattro grandi categorie, dette “enterotipi”, ciascuna caratterizzata dall’abbondanza o dalla scarsità di alcune specie di microrganismi. Gli enterotipi più utilizzati nel mondo della ricerca medica sono quattro: Bact1, Bact2, Rum e Prev. Le persone con un determinato enterotipo tendono ad avere caratteristiche fisiologiche simili, a conferma di quanto il microbiota possa influenzare la nostra salute. Per esempio, si è osservato che le persone con enterotipo Bact2 presentano diversi problemi di salute e un elevato livello di infiammazione generale. Un gruppo di ricercatori belgi ha valutato l’enterotipo di un gruppo di persone obese come parte di un progetto di ricerca sui fattori che influenzano la salute cardiovascolare, facendo una scoperta sorprendente: la prevalenza di enterotipo Bact2 è risultata più bassa nelle persone che assumevano regolarmente statine. Ciò significa che in queste persone il microbiota era più “sano” di quanto ci si aspettasse. Tuttavia, non è ancora chiaro se le statine abbiano un effetto diretto sul microbiota o se l’associazione statine-microbiota sano sia dovuta ad altri motivi. Il più probabile tra questi potrebbe essere il fatto che i soggetti in trattamento con statine sono pazienti con migliore accesso alle cure mediche, sottoposti a controlli regolari nel tempo e la loro salute sia in generale migliore di quella di chi non assume gli stessi farmaci. Per scoprirlo saranno necessario altri studi sull’argomento.