Secondo un recente studio l’alimentazione umana è cambiata notevolmente negli ultimi cinque decenni, ma con grandi differenze a livello geografico. Nei Paesi occidentali, per esempio, è diventata più sana, mentre nelle nazioni asiatiche in grande crescita economica è diventata fin troppo ricca, con un aumento del rischio di diabete e obesità.
Un gruppo di ricerca internazionale ha utilizzato i dati raccolti dalla FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) per cercare di comprendere come l’alimentazione umana sia cambiata nelle ultime cinque decadi. Per farlo gli autori dello studio hanno analizzato le informazioni relative alle forniture dei 18 principali gruppi di alimenti raccolte dalla FAO a partire dal 1961 fino al 2013 in 171 Paesi del mondo. Dall’analisi è emerso che l’alimentazione umana è cambiata notevolmente in questo lasso di tempo, ma con grandi differenze a livello geografico.
Le tre nazioni la cui alimentazione si è modificata maggiormente appartengono tutte all’Asia. Si tratta di Corea del Sud, Cina e Taiwan, Paesi nei quali è notevolmente aumentato il consumo di alimenti di origine animale, di pesce, di verdure e di oli vegetali. Grazie al boom economico che ha interessato questi Paesi, infatti, l’alimentazione è diventata più ricca e variata rispetto a 50 anni fa. Ciò ha avuto indubbi benefici sulla salute degli abitanti di questa parte dell’Asia, riducendo i casi di malnutrizione e aumentando l’altezza media. Tuttavia, un’alimentazione più ricca significa anche un maggior rischio delle cosiddette “malattie del benessere”, come sovrappeso, obesità e diabete, fenomeno effettivamente osservato in tutti e tre i Paesi citati in precedenza.
Del tutto diversa la tendenza registrata nei Paesi occidentali, nei quali il consumo di alimenti di origine animale e di zucchero si è ridotto significativamente. In quest’area del mondo, dove la ricchezza è diffusa e l’alimentazione già fin troppo ricca, questo cambiamento rispecchia probabilmente una maggiore consapevolezza alimentare e l’adozione di una dieta più sana.
Cambiamenti molto limitati sono stati osservati, invece, nelle aree più povere dell’Asia e dell’Africa, come per esempio la regione Sub-Sahariana. In queste regioni del mondo l’alimentazione è rimasta più o meno identica a quella di cinquant’anni fa. Segno che non vi è stato uno sviluppo economico sufficiente a garantire una maggiore ricchezza e varietà alimentare e sussistono enormi problemi di malnutrizione.