L’assunzione orale di Lactobacillus casei Shirota migliora il recupero funzionale della mano in seguito a frattura distale del radio in soggetti anziani: uno studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco

Fonte: Zhang et al. J Orthop Surg Res 2019;14(1):257.

Secondo gli autori di questo studio, l’assunzione orale quotidiana di un prodotto a base di Lactobacillus casei Shirota può accelerare notevolmente il recupero funzionale della mano in persone anziane con frattura distale del radio.

 

Questo studio è stato effettuato per valutare gli effetti dell’assunzione orale di Lactobacillus casei Shirota (LcS) sul recupero funzionale della mano in soggetti anziani con diagnosi di frattura acuta distale del radio.

Nello studio, che aveva disegno in doppio cieco ed era controllato con placebo, sono stati arruolati 293 soggetti anziani con frattura distale del radio. I 264 pazienti selezionati in base ai criteri di inclusione sono stati randomizzati a ricevere ogni giorno placebo o LcS per via orale nei 3 mesi dopo la frattura.

I parametri valutati ogni mese sono stati il punteggio del Michigan Hand Questionnaire (MHQ), la deviazione e l’inclinazione radiale, e la deviazione e la varianza ulnare.

Nel corso dei 3 mesi dello studio, il punteggio MHQ, la deviazione e l’inclinazione radiale, e la deviazione e la varianza ulnare dei pazienti che assumevano LcS sono migliorati più rapidamente rispetto a quelli di chi assumeva placebo.

Gli autori dello studio hanno concluso che l’assunzione orale di LcS può accelerare notevolmente il recupero funzionale della mano nei pazienti anziani con frattura distale del radio.

Ruolo dei probiotici nelle malattie non intestinali: attuali tendenze e nuove direzioni

Fonte: Kiousi DE et al. Nutrients. 2019; 11(4).

I risultati positivi ottenuti su diverse patologie gastrointestinali grazie ai probiotici sono ampiamente noti. Tuttavia, l’azione dei probiotici non si limita all’intestino, ma può esercitare effetti benefici anche in siti e organi distanti da esso.

I probiotici sono definiti come microrganismi vivi che, una volta somministrati in quantità adeguate, conferiscono all’ospite benefici in termini di salute. I risultati positivi ottenuti su diverse patologie gastrointestinali grazie ai probiotici sono ampiamente noti. Tuttavia, la loro azione non si limita all’intestino, ma i probiotici possono esercitare effetti benefici in siti e organi distanti da esso.

In questa revisione della letteratura vengono descritti in modo completo i principali meccanismi d’azione dei probiotici in siti distanti dall’intestino, tra cui ossa, cute e cervello; viene presentato il potenziale terapeutico dei probiotici per il trattamento di malattie delle ossa, della cute e dei neuroni (per esempio l’osteoporosi, le lesioni di difficile guarigione e le malattie autoimmuni cutanee, i disturbi cognitivi, dell’umore, del comportamento e della memoria); viene affrontata l’attuale distanza esistente tra ricerca preclinica e clinica; vengono indicate nuove vie di ricerca e vengono dati suggerimenti per future indagini.

Viaggi nello spazio: ecco come cambia il microbioma degli astronauti

Fonte: Radrezza S. per Microbioma.it - 4 Maggio 2019

Le conoscenze sull’adattamento dell’uomo allo spazio sono limitate a causa della breve durata della maggior parte delle missioni. Infatti più di 500 uomini hanno già raggiunto lo spazio, ma per periodi di tempo inferiori a 300 giorni.

Ma come influisce il prolungarsi della permanenza nello spazio sul nostro corpo? Il tema è stato approfondito in uno studio pubblicato su Science e condotto da Francine E. Garrett-Bakelman della Weill Cornell Medicine negli USA.
In particolare, attraverso il sequenziamento metagenomico di materiale fecale, è stato possibile monitorare i cambiamenti del microbioma gastrointestinale nel tempo e in relazione all’assenza di gravità di astronauta in orbita per 340 giorni, confrontandoli con quelli del suo gemello omozigote rimasto sulla Terra.

Ruoli emergenti dei probiotici nella prevenzione e nel trattamento del carcinoma mammario: una x revisione completa del loro potenziale terapeutico

Fonte: Ranjbar S et al. Nutrition and Cancer 2019; 71(1): 1–12

Il carcinoma mammario è il tumore più comune tra le donne e la necessità di nuovi approcci preventivi e terapeutici con un profilo di sicurezza maggiore di quelli attuali sembra inevitabile.
La review di Ranjbar e Colleghi è dedicata al ruolo potenzialmente benefico dei probiotici nella prevenzione e nel trattamento del carcinoma mammario e nell’alleviare gli effetti collaterali indotti dalla chemioterapia. È stata selezionata letteratura relativa a studi su uomo, modelli animali e in vitro in merito al ruolo dei probiotici impiegati nei casi di carcinoma mammario. Tra questi, gli studi in vitro hanno dimostrato che i probiotici inducono l’apoptosi delle cellule tumorali e ne inibiscono la proliferazione. Nei modelli animali, il trattamento con probiotici ha inibito la crescita e ridotto le dimensioni del tumore stesso; inoltre sono state illustrate le attività immunomodulatoria, antiangiogenetica e antimetastatica dei probiotici.
Gli studi sull’uomo hanno mostrato che l’assunzione di Lactobacillus casei Shirota in particolare ha ridotto l’incidenza di carcinoma mammario così come il consumo di prodotti a base di latte fermentato e yogurt è stato inversamente associato all’incidenza del tumore al seno.

Ciò nonostante, non sono disponibili studi sul ruolo curativo dei probiotici in questo tipo di tumore.
Per quanto riguarda invece l’effetto dei probiotici sugli eventi avversi indotti dalla chemioterapia nel carcinoma mammario, i risultati degli studi sono contraddittori, ma hanno mostrato un potenziale meritevole di ulteriori indagini.

Caratteristiche del microbiota intestinale nella fibrosi cistica: la perdita della funzionalità del CFTR dell’ospite determina il fenotipo del microbiota

Fonte: Vernocchi P et al. - PLoS One 2018; 13(12): e0208171

La fibrosi cistica (CF) è un disturbo che colpisce i sistemi respiratorio, digestivo, riproduttivo e delle ghiandole sudoripare. Questa letale malattia ereditaria ha legami noti o sospetti con la disbiosi del microbiota intestinale. Approcci basati su meta-omics ad alto rendimento possono aiutare a svelare questa complessa rete di modifiche della simbiosi.

È stato condotto uno studio con lo scopo di fornire un modello predittivo e funzionale del microbiota intestinale di pazienti pediatrici affetti da FC in condizione clinica di stabilità.

Sono stati raccolti 31 campioni fecali da pazienti con fibrosi cistica (CF) e bambini sani (HC) (fascia di età, 1-6 anni) e analizzati mediante metabolomica e metagenomica targettizzata per caratterizzare l’ecologia e il metabolismo del microbiota intestinale correlato alla fibrosi cistica. I dati multidimensionali sono stati processati analisi di classificazione chemiometrica.

Il profilo del microbiota intestinale era caratterizzato da un’elevata abbondanza di Propionibacterium, Staphylococcus e Clostridiaceae, compreso il Clostridium difficile, e da una scarsa presenza di Eggerthella, Eubacterium, Ruminococcus, Dorea, Faecalibacterium prausnitzii e Lachnospiraceae, associati a sovraespressione di 4 -aminobutirrato (GABA), colina, etanolo, propilbutirrato e piridina e a bassi livelli di sarcosina, 4-metilfenolo, uracile, glucosio, acetato, fenolo, benzaldeide e metilacetato. Il pattern del microbiota intestinale dei pazienti con fibrosi cistica ha rivelato un fenotipo intrinsecamente correlato alla malattia, indipendentemente dall’età, e con disbiosi non dovuta a ridotta funzionalità pancreatica e solo parzialmente correlata alla somministrazione di antibiotici per via orale o alla colonizzazione/infezione polmonare.

Fibrosi cistica: la malattia modifica il microbiota intestinale dei bambini

Fonte: Romanotizie.it - 19 dicembre 2018

Per la prima volta, è stata disegnata la mappa funzionale del microbiota intestinale di pazienti da 1 a 6 anni affetti fibrosi cistica. Ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e delle Università Sapienza e Federico II hanno fatto luce sui meccanismi che lo regolano. I risultati della ricerca aprono la strada a nuovi modelli di trattamento per le patologie intestinali associate a fibrosi cistica e per la prevenzione di alcune gravi complicanze associate.

Il probiotico che uccide i batteri resistenti agli antibiotici

Fonte: Cohut M per MedicalNewsToday.com – 11 ottobre 2018

L’infezione con il batterio Staphylococcus aureus può causare molti problemi di salute, inclusa la sepsi. Alcuni ceppi di questo batterio sono resistenti agli antibiotici, quindi sono particolarmente pericolosi. Tuttavia, i ricercatori scoprono che un batterio probiotico può distruggere questo superbatterio.

Probiotics into outer space

Fonte: Sakai et al. NATURE - Scientific Reports 2018; 8 - 10687

La soppressione della funzione immunitaria durante lunghi voli spaziali è un problema che deve essere superato.

Il ben noto ceppo probiotico Lactobacillus casei Shirota (LcS) potrebbe essere una contromisura promettente, ed è stato lanciato un progetto per studiare l’efficacia del suo impiego sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Come primo passo, è stato sviluppato un prodotto probiotico specializzato per esperimenti spaziali, contenente LcS liofilizzato in forma di capsula (Probiotics Package) e ne è stata testata la stabilità per 1 mese di conservazione sulla ISS. La temperatura all’interno della ISS variava da 20,0 a 24,5 °C.

La dose assorbita del campione di volo era di 0,26 mGy/die e la dose equivalente era di 0,52 mSv/die. Il numero di LcS vivi era di 1,05 × 1011 unità formanti colonie/g di polvere (49,5% del valore iniziale) 6 mesi dopo l’inizio dello studio; questo valore era paragonabile a quelli dei due controlli a terra.

Profili di DNA polimorfico amplificato casualmente, frequenza di varianti di sequenza, fermentazione di carboidrati, reattività all’anticorpo specifico per LcS e capacità di induzione di citochine di LcS nel campione di volo non differivano da quelli dei controlli a terra.

È possible quindi mantenere la redditività e le proprietà probiotiche di base di LcS conservate come Probiotics Package sulla ISS.

Il Portale “Science for Health”: per supportare il medico nel prendersi cura degli stili di vita dei propri pazienti

Promuovere uno stile di vita sano è uno dei pilastri su cui si basa la filosofia di Yakult, con l’obiettivo di contribuire al benessere delle persone in tutto il mondo.

Yakult Italia mette a disposizione il sito rinnovato www.scienceforhealth.it, riservato ai professionisti della salute, per accompagnare il medico e dialogare con lui sul ruolo centrale che riveste nella promozione dei corretti stili di vita.

Un nuovo approccio per stimolare l’aggiornamento costante attraverso: approfondimenti, convegni e corsi di aggiornamento ECM, letteratura scientifica e news, accessibili in qualunque momento, da tutti i dispositivi e in modo semplice e intuitivo.

Da oltre 80 anni, YAKULT opera a livello mondiale attraverso un costante impegno nella ricerca e la specializzazione nel campo dei probiotici.

Nel 1930, all’Università di Kyoto in Giappone il Dott. Minoru Shirota – microbiologo e ricercatore della facoltà di Medicina e fondatore di YAKULT – selezionò e coltivò un particolare fermento lattico, tanto forte da resistere ai succhi gastrici e giungere vivo nell’intestino, favorendo così l’equilibrio della flora intestinale. Questo fermento fu chiamato Lactobacillus casei Shirota, in suo onore.

YAKULT è presente oggi in 39 Paesi al mondo e viene consumato da oltre 39 milioni di persone.