Si può coprire il fabbisogno giornaliero di Omega-3 attraverso l’alimentazione?

Fonte: Ercolanelli V per ScienceForHealth.it

Non vi anticipiamo la risposta a questa domanda, ma vi invitiamo a leggere questo articolo pubblicato sul portale Science for Health. Scoprirete quali sono gli effetti benefici degli Omega-3 sulla salute umana, quali sono gli alimenti che ne contengono le quantità più elevate e qual è il fabbisogno giornaliero di questi acidi grassi essenziali.

Il latte vaccino: ruolo nell’alimentazione umana ed effetti sulla salute

Fonte: Società Italiana di Nutrizione Umana, Nutrition Foundation of Italy

Per ovviare alle tante “fake news” in circolazione relative al consumo di latte, la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha pubblicato un interessante opuscolo in formato PDF. Il suo obiettivo è diffondere conoscenze validate sul latte, sia per quanto riguarda le tecniche produttive e distributive, sia per quanto riguarda le qualità nutrizionali.

L’importanza della prima colazione

Fonte: Società Italiana di Nutrizione Umana, Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione

Due importanti società scientifiche italiane hanno prodotto un’interessante guida divulgativa sulla colazione, che si può scaricare e stampare liberamente. In essa ribadiscono l’importanza nutrizionale del primo pasto della giornata e forniscono indicazioni pratiche, utili a tutti coloro che desiderano nutrirsi in modo sano.

Effetti di una dieta composta da vegetali ricchi di inulina sulla salute dell’intestino e sui comportamenti alimentari di persone sane

Fonte: Hiel et al. Am J Clin Nutr 2019;109(6):1683-1695.

Una dieta ricca di vegetali contenenti un particolare tipo di fibra alimentare detta inulina si è dimostrata capace di modificare in modo positivo la composizione del microbiota intestinale e di migliorare diversi disturbi dell’apparato digerente.

 

I fruttani di tipo inulina (ITF) sono fibre alimentari fermentabili che possono avere effetti benefici sulla salute modificando il microbiota intestinale. Tuttavia, il loro effetto sulla sensibilità intestinale e sul comportamento alimentare sono ancora oggetto di dibattito. In questo studio si è cercato di fare luce sull’argomento, valutando l’impatto del consumo quotidiano di vegetali ricchi di ITF sul microbiota intestinale, sui sintomi gastrointestinali e sul comportamento alimentare di individui sani.

Lo studio è stato effettuato su un gruppo di 26 individui sani. I partecipanti sono stati istruiti a seguire per due settimane una dieta basata su vegetali ricchi di ITF (che forniva un apporto medio di 15 grammi di ITF al giorno). I soggetti sono stati valutati prima dell’inizio della dieta, al termine della stessa e dopo tre settimane dal ritorno all’alimentazione abituale. I parametri valutati sono stati l’assunzione di nutrienti, il comportamento alimentare, la composizione del microbiota fecale, la fermentazione microbica e i sintomi gastrointestinali.

I principali effetti dalla dieta ricca di ITF sono stati l’aumento della percentuale di batteri appartenenti al genere Bifidobacterium, la riduzione del livello di Clostridiales non classificati e la tendenza a una riduzione degli Oxalobacteraceae. Questi cambiamenti sono scomparsi a tre settimane dal termine della dieta sperimentale.

I partecipanti allo studio hanno mostrato una più elevata sazietà, un ridotto desiderio di mangiare cibi dolci, salati e grassi, e una tendenza verso un atteggiamento edonistico nei confronti di alcuni vegetali ricchi di inulina.

L’unica problematica riportata durante la dieta è stata la flatulenza, mentre i disturbi intestinali (associati inversamente con il Clostridium cluster IV e il Ruminococcus callidus) sono migliorati al termine dell’intervento nutrizionale.

Gli autori hanno concluso che un più elevato consumo di vegetali ricchi di ITF permette di aumentare in modo sostanziale l’apporto nutrizionale di fibre ben tollerate, che a sua volta può migliorare il comportamento alimentare. Inoltre, esso determina una benefica alterazione della composizione e del funzionamento del microbiota intestinale.

Si può ridurre il rischio cardiovascolare a tavola?

Fonte: Carlotta Bolliri per “Osservatorio Senior” (settembre 2019).

L’alimentazione ha un ruolo centrale nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, che rappresentano ancora la principale causa di morte nei Paesi industrializzati. Questo articolo riassume le attuali conoscenze sull’argomento, fornendo una serie di consigli pratici su come alimentarsi in modo sano per migliorare la salute di cuore e vasi sanguigni.

Effetti indipendenti e interattivi del consumo abituale di latte fermentato con Lactobacillus casei Shirota e dell’attività fisica moderata quotidiana sulla salute intestinale degli anziani

Fonte: Aoyagi et al. Front Microbiol 2019;10:1477.

Questo studio ha dimostrato che nelle persone anziane il consumo regolare di prodotti contenenti Lactobacillus casei Shirota e un’attività fisica moderata e abituale migliorano la salute intestinale e riducono la stitichezza.

 

La stitichezza reduce il numero di batteri benefici nell’intestino umano, con il potenziale effetto di aumentare il rischio di carcinoma del colon retto. La correzione di questa problematica può quindi dare un importante contributo al miglioramento della salute e dell’aspettativa di vita delle persone.

Gli autori di questo studio hanno esaminato gli effetti indipendenti e interattivi sul microbiota fecale di due fattori con un potenziale effetto positivo sulla motilità intestinale (la frequenza di assunzione di latte fermentato contenente il Lactobacillus casei Shirota (LcS) e la quantità/qualità dell’attività fisica abituale) in 338 soggetti giapponesi di 65-92 anni residenti in comunità.

I partecipanti sono stati divisi in gruppi in base alla frequenza di assunzione di LcS stimata (0-2, 3-5 e 6-7 giorni a settimana) e ai pattern di attività fisica determinati mediante pedometro/accelerometro (<7000 e ≥7000 passi al giorno o <15 e ≥15 minuti di attività fisica al giorno di intensità superiore a 3 equivalenti metabolici).

Dopo aver corretto i risultati dai potenziali fattori confondenti, il numero dei batteri fecali benefici è risultato superiore nelle persone che consumavano più di frequente prodotti contenenti LcS; questa tendenza è risultata statisticamente significativa (in genere p<0,001) per il numero totale di lattobacilli, per il sottogruppo di Lactobacillus casei e per i batteri del genere Atopobium.

Non sono emerse, invece, differenze statisticamente significative tra sottogruppi con diverso livello di attività fisica.

Mediante un’analisi di regressione logistica multivariata-aggiustata, si è stimato che il rischio di stitichezza (definito arbitrariamente come ≤3 giorni con defecazioni a settimana) era significativamente più basso (p<0,05) nelle persone che consumavano prodotti contenenti LcS 6-7 volte a settimana rispetto a quelle che lo facevano 0-2 volte a settimane [OR (IC 95%) 0,382 (0,149-0,974)]; il rischio di stitichezza è risultato inferiore anche nei soggetti che facevano ≥7000 passi al giorno rispetto a quelli che ne facevano <7000 [0,441 (0,201-0,971)] e in quelli che facevano attività fisica per ≥15 al giorno [0,412 (0,183-0,929)].

Il rischio di stitichezza delle persone che consumavano LcS 6-7 giorni a settimana e al contempo facevano ≥7000 passi o almeno 15 minuti di attività fisica al giorno è risultato solo un decimo di quello osservato nei soggetti che assumevano LcS 0-2 giorni a settimana e facevano <7000 passi o <15 minuti di attività fisica al giorno.

Questi risultati suggeriscono che nelle persone anziane il consumo regolare di LcS (almeno 6 giorni a settimana) insieme a un’attività fisica moderata e abituale (almeno 7000 passi o 15 minuti di attività al giorno) possano essere utili per migliorare la salute intestinale.

La prima colazione, classica o (poco) salata, mantiene un ruolo centrale in una dieta equilibrata

Fonte: Nutrition Foundation of Italy. Giugno 2019.

Un gruppo di lavoro congiunto tra Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) e Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA) ha elaborato un documento che ribadisce la centralità della prima colazione in uno schema nutrizionale corretto e la contestualizza all’interno del modello alimentare mediterraneo.

Una dieta a basso tenore di glutine determina alterazioni del microbioma intestinale in adulti sani danesi

Fonte: Hansen LBS et al. Nat Commun. 2018; 9(1): 4630.

L’adozione di una dieta a basso tenore di glutine è diventata sempre più comune nella popolazione generale. I risultati di questo studio suggeriscono che la maggior parte degli effetti di una dieta a basso tenore di glutine in soggetti adulti non celiaci possono derivare da cambiamenti qualitativi delle fibre alimentari.

L’adozione di una dieta a basso tenore di glutine è diventata sempre più comune nella popolazione generale. Tuttavia, gli effetti della riduzione degli alimenti ricchi di glutine, tra cui i cereali frumento, orzo e segale, in adulti sani non sono ancora noti.

Gli autori dell’articolo hanno effettuato uno studio randomizzato, controllato, cross-over, su 60 adulti danesi di mezza età, senza patologie note, costituito da due fasi da 8 settimane, nelle quali sono state confrontate una dieta a basso tenore di glutine (2 g di glutine al giorno) e una ad alto tenore di glutine (18 g di glutine al giorno), separate da almeno 6 settimane di washout con la dieta abituale (12 g di glutine al giorno).

Rispetto alla dieta ad elevato tenore di glutine, quella a basso tenore ha determinato moderati cambiamenti del microbioma intestinale, ha ridotto i livelli di idrogeno espirato a digiuno e postprandiali e ha migliorato il senso di gonfiore riferito dai soggetti.

Queste osservazioni suggeriscono che la maggior parte degli effetti di una dieta a basso tenore di glutine in soggetti adulti non celiaci possa derivare da cambiamenti qualitativi delle fibre alimentari.

Un apporto energetico a colazione in linea con le raccomandazioni nutrizionali si associa a una miglior salute delle arterie

Fonte: Oikonomou E et al. per Nutrition Foudation of Italy – Maggio 2019

Consumare regolarmente la prima colazione è un’abitudine associata a una migliore salute delle nostre arterie. È quanto emerso dallo studio Corinthia che riconfermerebbe i benefici di non saltare il primo pasto della giornata.